MALESCO - Sabato 18 marzo si è svolta, presso la sede dell'Eco Museo della Val Grande a Malesco, la presentazione del volume “Allegria e gioventù” di Benito Mazzi e Albino Barazzetti.
Edito dalla casa editrice “Il Rosso e il Blu " e dedicato al Centro Anziani di Malesco, che quest’anno compie 25 anni, il testo propone anche un breve riferimento alle vicende del Centro Anziani di Santa Maria Maggiore, poi confluito nel Centro Anziani Vigezzo.
Grazie agli interventi degli autori e del sindaco di Malesco Enrico Barbazza, e con l’attenzione delle responsabili del Museo e di una nutrita rappresentanza di ospiti del Centro Anziani, sono stati introdotti i contenuti e la vicenda editoriale del libro.
Albino Barazzetti, socio fin dai primi tempi e presidente per 14 anni del Centro Anziani di Malesco, ha ringraziato Benito Mazzi per la stesura limitando il suo contributo a una raccolta di dati su questa storia vigezzina: il Centro nasce nel 1992 grazie alla volontà di alcuni maleschesi di sfruttare meglio il vecchio ospedale, nel 1995 viene inaugurato e le vicende che da allora si sono susseguite costituiscono l'oggetto del testo.
Benito Mazzi, a sua volta, ha espresso gratitudine nei confronti di Albino per averlo aiutato a rispettare le tempistiche strette con il materiale che ha raccolto dal giorno solenne dell`inaugurazione del Centro; il volume racconta una storia semplice, di paese, descrive una quotidianità ordinaria, non avventure strabilianti ma la vita vera dei maleschesi, la loro indole di uomini religiosissimi ma molto allegri, giocosi, ottimi bevitori. Il libro va contro il luogo comune secondo cui oggi non si comunica più, dimostra, al contrario che ci si può ancora ritrovare per una partita a carte o un bicchiere di rosso per poi tornare a casa rilassati; anche se in modo diverso rispetto al passato, oggi ci si frequenta ancora e visitare spesso il centro significa tornare un po' indietro nel tempo, quando la vita era povera, faticosa, ma più genuina.
Il divertimento non è però fine a se stesso, il Centro è una realtà utile alla vita sociale della valle: sono state compiute opere di bene, aiutati i terremotati del Centro Italia, raccolti fondi per Enti di pubblica utilità.
Senza gli anziani, volumi come “Il dialetto di Malesco ” di Silvano Ragozza non sarebbero stati editi, ma vista la ricchezza di aneddoti, fatti, usanze e la profonda conoscenza delle lingue dialettali di queste persone diventa possibile mantenere e trasmettere l’identità della Valle.
Nel libro compare l'elenco delle gite organizzate grazie alle quali il nome di Malesco si è fatto conoscere attivando scambi con altri gruppi e che hanno, per esempio, dato la possibilità a qualche vigezzino di vedere per la prima volta il mare.
Si tratta di un libro di memoria: non vogliamo vivere del passato, ma neanche esserne dimentichi.
A chiusura dell'incontro sono state proiettate alcune delle 65 fotografie, 34 a colori, proposte nel libro e il pubblico, per gran parte coinvolto nelle vicende narrate, si è lasciato trasportare da un sentimento di riconoscimento accompagnato da un'affettuosa nostalgia per i tempi passati.
a.n.m.
( Da Eco dell’Ossola – Risveglio Ossolano del 23 Marzo 2017 )
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